E se spostassimo i riflettori dai leader ai team member?

E se spostassimo i riflettori  dai leader ai team member?

Per anni ci siamo focalizzati sull'importanza della leadership e sul suo sviluppo come chiave del successo delle organizzazioni. Mi chiedo però se non sia il momento di affiancare al tema della leadership un'attenzione più marcata sui membri dei team, aiutandoli a crescere nella capacità di partnership, di collaborare, di fare squadra, nell'orientamento ai risultati di gruppo, nella capacità di ognuno di creare e alimentare relazioni di fiducia nella squadra, nella capacità di gestire i conflitti nel team: in altre parole di pensare in grande il proprio ruolo di team member.

La leadership e il concetto di leader sono importanti ma tutti questi riflettori puntati su di loro sono un po’ sproporzionati. Solo negli USA il mercato della leadership (corsi, seminari, documentazione) ha superato i 50 miliardi di dollari. Su Linked-In i post che parlano di leader o leadership sono più di 600000 e, di questi, solo il 5% fa riferimento anche all’importanza del teamwork e dello spirito di squadra.

Questo focalizzarsi sulla leadership, oltre alla diffusa confusione fra il concetto di leader e di capo, ci conduce spesso a pensare che fare carriera significhi per forza risalire la gerarchia per diventare team leader, manager, direttori, ecc.
Le organizzazioni non sanno più come fare per soddisfare il bisogno di “leadership” e carriera delle persone: conosco aziende, da non più di 500 dipendenti, che hanno creato posizioni di presunta leadership come il Manager, il Senior Manager, il Global Manager, il Director, il Site Director, il Global Director, il Vice President, il Senior Vice President, l’Executive Vice President, oltre ovviamente ai vari “Chief” (CEO, CFO, CMO, COO, CTO, CIO, ecc.)… per 500 dipendenti…

In questo scenario, le persone che dopo un po’ di anni non riescono ad accedere ad una di queste posizioni e restano dei team member, iniziano ad avere l’impressione di non aver fatto carriera e di non essere cresciuti professionalmente; impressione che a volte diventa frustrazione e poi demotivazione.

Al contrario si riscontrano motivazione e risultati crescenti nelle organizzazioni che spostano l’attenzione sul team e sui suoi componenti iniziando ad investire sulle competenze correlate con lo spirito di squadra e sui risultati di squadra. Queste aziende fanno largo uso di tecniche di team coaching e implementano sistemi di performance management incentrati su obiettivi e risultati di team.

Nella maggior parte delle organizzazioni tradizionali è invece ancora diffuso l’utilizzo di sistemi di valutazione di risultati individuali. Se ancora le nostre organizzazioni non ci stanno pensando, possiamo iniziare noi a fare questo investimento su noi stessi. Possiamo spostare l’attenzione dalla leadership al teamwork concentrandoci sulle possibilità di crescere professionalmente sfruttando tutti i vantaggi che il nostro ruolo di team member ci offre ogni giorno.

Anziché focalizzarci sul cosa fare per diventare leader o aumentare la nostra leadership, possiamo iniziare a chiederci cosa possiamo fare per diventare campioni del gioco di squadra e della collaborazione.

Possiamo allenarci ogni giorno a far crescere la nostra sensibilità interpersonale, l’empatia, la capacità di ascoltare e comunicare, la capacità di creare rapporti di fiducia nel team, oltre alla capacità di gestire i conflitti. Possiamo poi allenarci a far crescere la nostra iniziativa e impegno nel contribuire all’intelligenza di team e ai risultati del gruppo. Queste competenze saranno fondamentali anche quando (e se) diventeremo noi leader in qualche campo; perché oggi i leader che non sanno collaborare e fare squadra non vanno da nessuna parte.

E se siamo solo noi ad investire in competenze relazionali e di squadra? E se magari siamo in un’organizzazione che non premia questi comportamenti? In questa situazione occorre essere dotati di integrità e determinazione, convinti che l’investimento che stiamo facendo su noi stessi ci permette di essere persone migliori ora e ottenere maggiori soddisfazioni professionali in futuro.

Anche perché le organizzazioni stanno evolvendo e stanno avendo sempre più successo quelle più evolute (“teal organizations”), basate su auto-organizzazione e assenza di gerarchia. Quelle in cui la leadership non si incarna più in una persona, è invisibile pur essendo presente, distribuita e quindi, appunto, priva di personalizzazione. Queste organizzazioni riportano al centro l’importanza della collaborazione, dell’auto-organizzazione e dell’imprenditorialità personale. Chi ha già allenato comportamenti e competenze di questo tipo è quindi avvantaggiato.

Non solo per i dipendenti di organizzazioni ma anche per imprenditori e liberi professionisti, la capacità di creare relazioni di fiducia, fare squadra e partnership sta diventando  sempre più importante del saper fare bene qualcosa da soli. Come afferma Kenneth Blanchard, “Nessuno  di noi è più intelligente di tutti noi messi insieme”.  E la vita professionale diventa alla fine un grande gioco di squadra in cui vinciamo noi se vincono anche gli altri.

Voi cosa ne pensate?

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