Essere Business Coach: Sei domande a Davide Merletto

Essere Business Coach: Sei domande a Davide Merletto

Che cosa ti appassiona del Business Coaching ?

Quello che più mi appassiona in materia di Business Coaching è il prendere parte nel miglioramento delle persone. In ogni percorso di coaching c’è un momento speciale che chiamo “Illuminazione”: è il momento in cui nella mente del coachee accade qualcosa di magico. Si accende una luce e tutte le riflessioni, i comportamenti e le emozioni sembrano trovare la loro collocazione esatta. Nella mia esperienza, assistere a questo momento è il nutrimento più profondo dell’essere un Business Coach. 

Che cos’è per te il Business Coaching e a cosa serve?

Per me è un approccio mentale, un modo di guardare al Business in maniera costruttiva per operare quel miglioramento che desideriamo nella nostra vita lavorativa. Serve a trasformare i sogni in ricordi, a mettere le nostre ambizioni e i nostri desideri.

Cosa facevi prima di diventare Business Coach e cosa ti ha spinto a diventarlo?

Ero un professionista della relazione commerciale. Lavoravo nel settore del turismo. In un momento di grande cambiamento professionale, mi sono avvicinato al Business Coaching come cliente. La passione sviluppata durante i numerosi percorsi ai quali ho partecipato e i grandi benefici che ne ho ottenuto hanno fatto nascere il desiderio di aiutare chi, come me, ha intenzione di inseguire i propri sogni in maniera molto concreta.

Qual è il taglio che vuoi dare, con le tue competenze e idee, nel mondo del Business Coaching?

Voglio dare un taglio emozionale e, allo stesso tempo, pratico. Le emozioni sono potenti motori che spingono le nostre azioni. Trovo, quindi, che imparare ad usarle per allenare i nostri comportamenti e realizzare i nostri obiettivi sia un flusso molto naturale di evoluzione individuale. Spesso sento parlare di Coaching “più emotivo” o, viceversa, di Coaching “più pratico”. Nella mia esperienza i due approcci sono legati e interdipendenti, in modo molto profondo.

Dalla tua prospettiva di Business Coach, quali sono le competenze da allenare per rimanere in equilibrio e organizzazione?

Nella mia esperienza, soprattutto quella più recente, l’intelligenza emotiva è senza dubbio una delle più importanti. Non si tratta, in realtà, di una semplice competenza, bensì di un gruppo di competenze che, oggi, stanno assumendo una rilevanza strategica anche per le organizzazioni. In alcuni paesi del mondo, infatti, molte imprese hanno già iniziato a selezionare i candidati per diversi ruoli in azienda misurando – oltre alle loro conoscenze tecniche – anche le loro competenze emotive.  

La seconda più importante è, a mio parere, il teamwork. Le organizzazioni moderne, sempre più orizzontali, creano quotidianamente gruppi di lavoro che traggono nutrimento dalle diversa abilità personali. Essere in grado di padroneggiare un approccio che faciliti l’integrazione tra le persone è un asset fondamentale, sia per realizzare performance eccellenti sia per allenare un’altra competenza chiave nel mondo del lavoro di oggi: l’efficacia.

C’è un libro (o anche articolo, film ecc.) che ti senti di consigliare e che affronti, in modo implicito o esplicito, il tema del Business Coaching? In che modo lo affronta?

Un film che aiuta ad intuire l’approccio metodologico del Coaching è, senza dubbio alcuno, “La leggenda di Bagger Vance”, con Matt Damon e Will Smith. In questo film, il ruolo dell’allenatore assume un carattere molto profondo. Essendo poi specializzato in Sales Coaching (Il coaching a supporto dei professionisti della vendita), non posso che suggerire un libro che, a mio avviso, tutti i professionisti della relazione commerciale dovrebbero leggere almeno una volta: “The Go-Giver” di Bob Burg. Questo libro aiuta ad aprire la mente verso la competenza chiave della vendita che, oggi più che mai, si è resa fondamentale: l’orientamento al cliente.

Follow us