L’arte come metodo

L'arte come metodo

"La collaborazione, la contaminazione e quello che in inglese si chiama intraducibilmente "crosspolination" tra arte e altre discipline (scienza, design, moda, ingegneria, solo per nominarne alcune) esistono probabilmente da che esiste l'arte stessa. La domanda che sorge spontanea è quale possa essere il terreno comune tra arte e business.[...]

[…] Se si volessero trovare alcuni antecedenti di rilievo allo sviluppo e utilizzo di carte nel contesto dell’arte, bisognerebbe senz’altro parlare di quelle del gruppo artistico di avanguardia Fluxus: Water Yam” (1963) è un libro d’artista di Georges Brecht contenente gli event-scores o fluxscores, delle carte con istruzioni molto aperte e indefinite per eseguire una serie di azioni. Queste azioni avevano di solito a che vedere con oggetti comuni, come sedie o lampade, oppure con l’esecuzione di diversi strumenti musicali, o performance. Uno degli obiettivi era di generare consapevolezza nell’esecutore sugli oggetti che lo circondavano, così tanto quotidiani da diventare invisibili. 

[Opera di Tomislav Brajnovi?, artista Eccentric Art & Research, Presente anche nelle carte flowknow delle emozioni]

Più recentemente (anche se non tanto: nel 1975), il musicista e produttore Brian Eno e il pittore Peter Schmidt hanno sviluppato un mazzo di carte chiamato Oblique StrategyIl set ha come obiettivo aiutare musicisti, band o produttori, come Eno stesso, in momenti di blocco creativo operando in maniera dirompente. Le carte non hanno immagini ma, seguendo l’ispirazione del Fluxbox di Brecht, istruzioni molto indeterminate, come per esempio “Don’t be afraid of clichés”. Si dice che Eno abbia usato queste carte con Talking Heads, David Bowie, The Edge e i Coldplay. 

[Opera di Axel Straschnoy, artista Eccentric Art & Research, Presente anche nelle carte flowknow delle emozioni]

Nell’ambito del design, l’agenzia di comunicazione IDEO ha sviluppato le Method Cards con l’obiettivo di facilitare i processi e problem solving in situazioni concrete di design. Le carte includono fotografie, disegni, mappe, e anche brevi e chiare istruzioni su come devono essere utilizzate in diverse situazioni e con quale scopo – una grande differenza con i due esempi precedenti e anche con quello presente. 

Nel territorio tra arte e business, le Carte delle emozioni flowknow® hanno una specificità indubbia e originale: facilitare l’acquisizione di una maggior coscienza sulle proprie emozioni e allenare la gestione dell’intelligenza emotiva. Le immagini delle opere d’arte non hanno nessun collegamento evidente né intenzionale con le emozioni. Usandole nella pratica di business coaching diventano, tuttavia, strumento ideale per mettere in evidenza e far emergere nuove idee, situazioni e comportamenti in qualche modo nascosti o non evidenziati a sufficienza. Questo avviene proprio grazie all’apertura nelle possibilità di interpretazioni proprie delle diverse pratiche artistiche. Così, l’arte non è un semplice strumento ma diventa una metodologia complessiva da condividere che può contribuire a far capire e abbracciare l’indeterminazione e l’inaspettato come strumenti di innovazione e di creazione di nuova consapevolezza.”

Articolo di Gabriela Galati, Ph.D.
Direttrice ECCENTRIC Art & Research
Milano, Luglio 2017

[Estratto da “L’arte come metodo”, prefazione di Gabriela Galati a “Catalogo delle opere d’arte” presente nel tool-kit flowknow®]

[Opera di Massimiliano Viel, artista Eccentric Art & Research,
Presente anche nelle carte flowknow delle emozioni]

In copertina | Opera di Brian Montuori, artista Eccentric Art & Research,
Presente anche nelle carte flowknow delle emozioni

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