7 Lezioni di lavoro da “Conoscere la giusta distanza” di Anja Puntari

Il libro "Conoscere la giusta distanza" di Anja Puntari ci fornisce consigli preziosi su come affrontare il work-life overload.

Narcisismo e leadership: un binomio frequente ma pericoloso

Nel mondo di oggi, i confini tra vita professionale e personale si confondono costantemente, generando nuove sfide, spesso per leader e lavoratori, ma più generale per esseri umani, che ogni giorno si trovano alle prese con le difficoltà poste da qualsiasi attività quotidiana.

Nel libro “Conoscere la giusta distanza: Sfide di management in un mondo complesso”, Anja Puntari esplora in profondità la necessità di trovare il giusto equilibrio nelle relazioni professionali e personali, offrendo soluzioni pratiche per navigare in un contesto sempre più complesso.

Ogni giorno, ci troviamo di fronte a sfide sempre più complesse, non solo legate alla sfera lavorativa, ma in generale a tutti i ruoli che siamo chiamati a ricoprire. Essere genitori, coniugi, amici, colleghi richiede impegno e responsabilità, ma soprattutto energie che i knowledge workers devono riuscire a gestire al meglio, spesso senza poter o saper distinguere tra la sfera professionale e quella personale, che sempre più tendono a sovrapporsi. Il work-life overload è quindi una realtà con cui  sempre più persone devono fare i conti.

Con il suo background unico di artista e Business Coach, Anja Puntari intreccia teorie ed esperienze concrete, proponendo un approccio innovativo che combina creatività e management.

Ecco quindi 7 lezioni chiave che il libro offre per migliorare la vita lavorativa.

1. La distanza non è assenza, ma equilibrio

Una delle idee chiave di Anja Puntari è che stabilire la “giusta distanza” nelle relazioni e nei contesti lavorativi non significa distaccarsi, ma trovare il punto di equilibrio che consente di essere presenti senza consumarsi. Questo è fondamentale per prevenire burnout e conflitti inutili.

2. L’importanza di riconoscere e gestire le emozioni sul lavoro

Vergogna, ansia, solitudine: emozioni spesso considerate fuori luogo nel contesto professionale vengono invece valorizzate nel libro come segnali preziosi. Anja insegna che accogliere e comprendere queste emozioni è essenziale per costruire un ambiente di lavoro sano.

3. Il lavoro è una sfida e così anche la vita privata

L’autrice invita a riflettere sul posto che il lavoro occupa nella nostra vita, ma non soltanto, perché nel mondo di oggi anche la vita personale è una performance continua. La sfida del passato del work-life balance tramuta in un work-life overload, dove ogni dimensione della nostra esistenza è devota al raggiungimento di obiettivi portando le persone a uno sfinimento psicologico, fisico e spirituale che semina danno sia al lavoro che nel privato.

4. Distinguere tra la persona e il ruolo lavorativo

Un tema cruciale affrontato nel libro è la capacità di separare la propria identità personale dal ruolo lavorativo. Confondere chi siamo con ciò che facciamo può generare stress, insicurezze e un senso di perdita quando il lavoro diventa totalizzante. Viene sottolineata l’importanza di riconoscere il valore intrinseco della persona, indipendentemente dalla posizione professionale.

5. La gestione consapevole delle relazioni interpersonali

Trovare la “giusta distanza” non riguarda solo noi stessi, ma anche il modo in cui interagiamo con gli altri. Questo libro offre strumenti per migliorare la comunicazione e sviluppare empatia verso noi stessi e altri, qualità cruciali in un team o in un contesto aziendale.

6. La leadership non è solitudine

Molti leader si sentono isolati nel loro ruolo, ma il libro sfata questo mito. Questo libro mostra che una leadership efficace si basa sulla capacità di costruire connessioni autentiche e condividere responsabilità, trasformando la solitudine in collaborazione.

7. La creatività come risorsa nel problem-solving

Grazie alla sua esperienza artistica, Anja Puntari dimostra che la creatività non è solo per gli artisti, ma una risorsa essenziale anche nel business. Pensare fuori dagli schemi, osservare da prospettive diverse e adottare approcci non convenzionali può sbloccare soluzioni innovative.

Un motivo in più

Partecipare all’evento di presentazione a Milano non solo permette di approfondire questi temi, ma offre anche un’occasione per dialogare con l’autrice e riflettere su come vivere il lavoro in modo più consapevole e creativo.

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