Career Coaching: il coraggio di trovare il proprio perché

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Il Career Coaching ci accompagna in un percorso di esplorazione interiore e sviluppo strategico, aiutando a riconoscere non solo cosa fare, ma chi vogliamo essere.

Career Coaching: il coraggio di trovare il proprio perché

Spesso, nel mondo professionale, ci concentriamo sulle competenze da acquisire e sugli obiettivi da raggiungere, trascurando una domanda fondamentale: perché facciamo quello che facciamo? La vera trasformazione inizia quando uniamo capacità tecniche e consapevolezza di sé, trovando il significato più profondo del nostro lavoro. Il Career Coaching accompagna in questo viaggio, aiutando a riconoscere non solo cosa fare, ma chi vogliamo essere. Attraverso un percorso di esplorazione interiore e sviluppo strategico, le persone riscoprono motivazione, allineano valori e azioni, e costruiscono una carriera che sia espressione autentica del loro potenziale. Perché la crescita professionale non è solo questione di skill, ma di senso, coraggio e direzione.

“Il successo non è la chiave della felicità. La felicità è la chiave del successo. Se ami ciò che fai, avrai successo” diceva il medico e filantropo Albert Schweitzer. Se dovessimo rigirare questa citazione in un’ottica di Business Coaching potremmo dire che il vero successo nasce dall’incontro tra ciò che sappiamo fare e ciò che desideriamo essere.

Il punto è: siamo consapevoli di ciò che desideriamo essere? Ci fermiamo mai a chiederci perché facciamo quello che facciamo, a livello professionale?

Da Coach, purtroppo, quello che riscontriamo è che le persone si pongono queste domande con molta meno frequenza e profondità di quello che sarebbe davvero utile.

Allenamento: a cosa serve tutta questa fatica?

Ogni giorno, infatti, come Business Coach, incontriamo Aziende prestigiose, che hanno a cuore le persone con cui lavorano e hanno al loro interno figure professionali  con grandi responsabilità, volontà di mettersi in gioco e migliorarsi. Con queste persone il lavoro che si fa è partire dall’identificazione delle competenze strategiche fondamentali richieste dal ruolo ricoperto, per poi supportarli nella valutazione approfondita di quelle già consolidate e di quelle che necessitano di essere sviluppate ulteriormente. Con un approccio sistemico e trasformativo, questo processo consente di rafforzare i punti di forza esistenti, trovare le aree di miglioramento e utilizzare le competenze e le risorse che la persona già ha per allenarsi sulle skill da potenziare. In questo modo si va a creare una base solida per promuovere il cambiamento che permetterà di affrontare le sfide quotidiane e raggiungere con successo obiettivi sempre più ambiziosi e impegnativi.

Ma è sufficiente avere un quadro delle proprie capacità per intraprendere una vera trasformazione? La risposta a questa domanda potrebbe essere un vago: non sempre.

Proviamo a fare un parallelismo con lo sport: una persona che fa ginnastica artistica ha sicuramente bisogno di allenare la tecnica, capire qual è lo strumento che padroneggia meglio, fare e rifare lo stesso esercizio fino a raggiungere la perfezione. E questo potrebbe bastare ad arrivare all’obiettivo (ad esempio una medaglia alle Olimpiadi). Ma perché lo fa? A cosa serve allenarsi così tanto? Cosa vuole raggiungere come persona oltre che come atleta? Un atleta che è anche consapevole dei propri bisogni interiori, del suo personale traguardo, di cosa lo spinge ad allenarsi tutto quel tempo, avrà un livello più alto di motivazione, di coinvolgimento, di coraggio e di determinazione e potrebbe essere d’aiuto ad elevare, insieme al suo, il morale di tutta la squadra.

La vita professionale, così come quella sportiva, richiede un investimento di tante ore della giornata (mediamente 8), ma anche un investimento in termini di impegno, fatica, pensiero, rinuncia ad altro (che può essere tempo da dedicare alla famiglia o a una passione parallela): avere ben chiaro davanti a sé il perché vale la pena di fare questo sforzo impatta in maniera molto positiva sulla motivazione e sull’engagement.

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Coaching 1 to 1: dove emergono i perché

Oltre al lavoro con le aziende, capita anche di avere come clienti professionisti che scelgono di intraprendere un percorso di Coaching privatamente: in questo caso a guidarli è la voglia di dare una svolta al proprio percorso professionale (che non significa necessariamente cambiare lavoro!).

Probabilmente nelle persone che decidono di affidarsi a un Coach c’è già una sensazione di “essere fuori posto” o di aver perso per strada qualcosa che prima c’era e da qui nasce la necessità di un cambiamento. In questi casi, emerge con chiarezza che non basta portarli ad affinare le competenze manageriali o a migliorare alcuni specifici comportamenti. La chiave è aiutarli a riscoprire il senso profondo della propria persona professionale, che parte dalla capacità di immaginare il proprio sé ideale, con l’espressione dei valori e del purpose che davvero li motiva, per riuscire a dare forma al desiderio che si realizzerà, con il cammino professionale che potranno e vorranno costruire.

È qui che il nostro lavoro si arricchisce ancora e si trasforma: da Business Coaching e Career Coaching. 

Che cos’è il Career Coaching…

Se dovessimo dare una definizione del Career Coaching, potremmo dire che è un percorso di accompagnamento che porta la persona a comprendere e realizzare il proprio progetto professionale, definendo con esattezza quali sono i propri obiettivi, i bisogni, e mettendo in luce le competenze necessarie a raggiungerli, oltre che le opportunità lavorative che ne possono derivare.

È quindi presente la parte di allenamento sulle skill, ma alla base c’è un percorso di consapevolezza approfondita del sé. E le risposte che emergono portano una ricchezza immensa, sia nell’individuo che nell’organizzazione di cui fa (o farà) parte. Quello che ci appassiona come Coach è aiutare i Coachee a riconoscere la propria identità professionale, cambiando prospettiva e punto di vista e a progettare il futuro con maggiore consapevolezza, anche restando nello stesso ruolo e nella stessa Azienda. 

“Ogni svolta di carriera è un’opportunità per chiedersi
non solo ‘cosa so fare’, ma soprattutto ‘chi voglio essere’.”
Diane Laschet

Quello che bisogna sempre tenere presente è che non esiste crescita professionale senza crescita personale. Non esiste leadership autentica senza allineamento tra chi siamo e quello che facciamo.

… e perché è un’opportunità

I percorsi di Career Coaching cominciano con una domanda: “Qual è la parte del tuo lavoro in cui esprimi al meglio te stesso?”. Già da qui si aprono le prime riflessioni, che portano a rimettere al centro la propria direzione, a scoprire o riscoprire cosa davvero mi motiva ad alzarmi al mattino. Si inizia con una mappatura delle competenze: questo passaggio consente di comprendere quali generano motivazione se agite, e quanta insoddisfazione possano creare quando non trovano spazio. Lavoriamo insieme per capire se e come sia possibile valorizzarle all’interno del contesto attuale: si esplorano margini di manovra, spazi non ancora attivati, possibilità di evoluzione o di dialogo all’interno dell’organizzazione. In molti casi, riconoscere e riattivare ciò che motiva può trasformare la percezione del ruolo, restituendo energia e senso, anche senza un cambiamento radicale.

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Solo dopo questa fase di esplorazione interna, ci spostiamo verso la valutazione di un percorso di orientamento nel mercato del lavoro, analizzando le opportunità coerenti con il proprio profilo, i propri desideri e i propri valori. Quando necessario, accompagniamo il Coachee anche nella fase di preparazione ai colloqui: lavoriamo sulla narrazione di sé, sulla valorizzazione dei punti di forza e sulla capacità di esprimere in modo chiaro e autentico la propria direzione professionale.

“La parte più appassionante del mio lavoro è aiutare le persone a ritrovare se stesse, a riconnettersi con ciò che le muove davvero
e a trasformare questa consapevolezza in direzione, scelte e azioni”
Monica Bellucca