Narcisismo e leadership: un binomio frequente ma pericoloso
Quello del narcisismo sul posto di lavoro rappresenta un interessante tema di dibattito e confronto. Diversi studi riportano dati sorprendenti circa la quantità di CEO con forti tendenze narcisiste e sul loro impatto nell’andamento delle aziende per cui lavorano.
La grande produzione di papers e articoli su un tema tanto specifico quanto scivoloso ci permette di tracciare un bilancio sul peso dei leader narcisisti in un contesto lavorativo e su benefici e conseguenze della loro presenza alla guida di un team.
Narciso, figlio di Cefiso e della ninfa Liriope, è una figura mitologica greca, ma anche il nome di un fiore. Narciso è tante cose. Rappresenta un tipo di persona, un aggettivo o una tendenza psicologica, che nei casi più gravi può diventare un disturbo mentale.
Secondo il mito, raccontato nelle Metamorfosi di Ovidio, Narciso è un giovane cacciatore di straordinaria bellezza che disdegna chi lo ama. Non ricambiando l’amore della ninfa Eco, viene punito da Nemesi, che lo condanna a innamorarsi della propria immagine riflessa in una fonte. Questa passione vana ne sancisce la morte e la conseguente trasformazione nel fiore che porta il suo nome.
Il mito di Narciso è stato ereditato nella letteratura, nell’arte e persino nel mondo del lavoro. Oggi, il termine narcisismo ha molte sfaccettature ed è riconosciuto come essere ed agire di carattere psicologico.
Il narcisismo sul posto di lavoro
In ambito lavorativo, il narcisismo è un tema sempre più affrontato e sdoganato, che ha quasi inevitabilmente a che fare con il concetto di leadership.
Anja Puntari, nel libro “Conoscere la giusta distanza – Sfide di management in un mondo complesso”, cita un interessante studio risalente al 2003 e condotto da Belinda Board e Katarina Fritzon dell’Università del Surrey, che hanno sottoposto dirigenti ed executive britannici di alto livello a un test della personalità. Lo stesso test è stato somministrato a criminali reclusi nel Broadmoor Hospital, un centro psichiatrico del Regno Unito.
Secondo la loro ricerca, che consisteva appunto nel confrontare i risultati di due gruppi tanto diversi all’apparenza, tre disturbi della personalità su undici sono più comuni tra dirigenti d’azienda che tra criminali psicopatici. Il numero di persone affette da disturbo narcisistico della personalità, disturbo istrionico della personalità e disturbo ossessivo compulsivo della personalità è infatti più alto tra gli executive.
Quella che può sembrare una provocazione è invece un’interessante base di partenza per la nostra analisi circa il rapporto tra narcisismo e leadership in ambito lavorativo. Infatti, se da un lato alcuni leader narcisisti riescono a ottenere successi grazie alla loro fiducia in sé e alla capacità di rischiare, dall’altro lato questo tipo di comportamento può danneggiare profondamente l’ambiente di lavoro e la produttività a lungo termine.
Un articolo del Corriere della Sera, che riprende uno studio dell’Università di Stanford, analizza perché i narcisisti, soprattutto nei ruoli dirigenziali, tendano a fare carriera più rapidamente e guadagnino più degli altri. Secondo lo studio in questione, circa il 18% dei CEO statunitensi sono narcisisti, una percentuale significativamente più alta rispetto al 5% della popolazione generale. I narcisisti possiedono tratti come un senso grandioso di sé, un bisogno eccessivo di ammirazione, e mancanza di empatia. Questo porta a percepirli come autorevoli, nonostante possano destabilizzare il clima aziendale e sfruttare i colleghi.
Questo tipo di leader – viene riportato nell’analisi pubblicata dall’Università di Stanford – può ridurre la produttività a lungo termine, dato che spesso si appropria dei successi altrui e scarica la responsabilità degli errori. Inoltre i CEO con tratti narcisistici guadagnano mediamente il 33% in più dei loro colleghi non narcisisti.

Segnali di allarme di comportamenti narcisistici sul posto di lavoro
Laurie Cure, CEO di Innovative Connections e autrice del libro “Leading Without Fear”, ha identificato una serie di segnali di allarme che possono indicare la presenza di un comportamento narcisistico all’interno di un team o di un’organizzazione. Tra questi segnali ci sono una riluttanza ad accettare sfide o critiche, il bisogno di costanti lodi e ammirazione e la difficoltà ad accettare feedback.
I narcisisti tendono a ignorare le opinioni degli altri, evitando di coinvolgerli nelle conversazioni cruciali per la risoluzione dei problemi o per i cambiamenti. Mostrano una scarsa considerazione per le esigenze degli altri, prendono decisioni unilaterali, spesso senza consultare i principali stakeholder, e cercano costantemente di elevare la propria immagine pubblica. Altri segnali includono il bisogno di potere e controllo, la manipolazione degli altri attraverso la paura o il senso di colpa e la tendenza a prendersi il merito del lavoro svolto dal team.
L’Impatto dei CEO narcisisti sulle performance aziendali
Un approfondito studio condotto dal Forum sulla Corporate Governance di Harvard ha esplorato l’impatto dei CEO narcisisti sulle aziende. Utilizzando un campione di CEO di società pubbliche statunitensi dal 1992 al 2018, i ricercatori hanno identificato i CEO narcisisti sulla base di indicatori come la frequenza dell’uso della prima persona nei discorsi, la grandezza delle loro firme nei documenti aziendali e la loro visibilità nei media.
Contrariamente alle aspettative, i risultati suggeriscono che i CEO narcisisti non portano necessariamente a peggiori performance aziendali. In alcuni casi, il loro comportamento aggressivo e orientato alla crescita può persino generare benefici a breve termine. Questi leader sono spesso pronti a intraprendere azioni audaci come fusioni e acquisizioni, che, sebbene rischiose, possono favorire una rapida espansione e aumentare temporaneamente il valore delle azioni.
Tuttavia, questa inclinazione al rischio porta anche a una maggiore volatilità del prezzo delle azioni: le aziende guidate da CEO narcisisti mostrano una volatilità del 30% superiore rispetto a quelle guidate da leader meno egocentrici. Mentre a breve termine queste aziende possono sperimentare un incremento significativo del 6% nei rendimenti azionari subito dopo l’annuncio di una nuova strategia, c’è anche una maggiore probabilità di una caduta di rendimento nei cinque anni successivi
Nonostante questi possibili benefici a breve termine, i CEO narcisisti tendono anche a prendere decisioni aziendali altamente rischiose, come evidenziato dal fatto che queste aziende spendono in media il 20% in più in spese di capitale rispetto a quelle con leader meno narcisisti. È anche più probabile che adottino pratiche contabili aggressive e manipolino gli utili per mantenere un’immagine di successo. Questi comportamenti possono polarizzare l’opinione pubblica e degli azionisti: i CEO narcisisti possono attirare supporto nei momenti di crescita, ma rischiano reazioni fortemente negative quando le performance non sono all’altezza delle aspettative.

Il narcisismo nascosto: una minaccia silenziosa
Oltre ai narcisisti palesi, esiste un’altra forma meno evidente ma altrettanto dannosa: il narcisismo nascosto. Come raccontato in un articolo pubblicato dalla BBC, i narcisisti nascosti agiscono in modo più sottile e manipolatore rispetto ai loro omologhi più espliciti. Questi individui possono apparire amichevoli e disponibili, ma in realtà lavorano attivamente per sabotare gli altri e promuovere i propri interessi.
Il loro comportamento è difficile da individuare perché spesso mascherato da atti apparentemente positivi. Ad esempio, possono fare complimenti ambigui, usare l’umorismo per insultare in modo sottile o manipolare le conversazioni per creare tensioni e conflitti tra colleghi. La loro necessità di alimentare il proprio ego è la stessa dei narcisisti palesi, ma le loro tattiche sono molto più sottili e passivo-aggressive. Riconoscere questi comportamenti è fondamentale per proteggersi.
Come rapportarsi a figure narcisiste?
Il consiglio per chi si trova a lavorare con figure di questo tipo è di limitare la condivisione di informazioni personali con loro e di migliorare la propria autostima e intelligenza emotiva per gestire meglio le interazioni. In casi più estremi, potrebbe persino essere meglio cambiare lavoro pur di riuscire a svincolarsi da situazioni che potrebbero generare gravi casi di bullismo.
Affrontare il narcisismo sul posto di lavoro richiede strategie mirate e consapevolezza da parte dei manager e dei team. Per prima cosa, è essenziale riconoscere i segnali di comportamenti narcisistici, sia palesi che nascosti, e agire tempestivamente. Coinvolgere i dipendenti in decisioni chiave e incoraggiare una cultura di feedback costruttivo può ridurre l’impatto del narcisismo sulle dinamiche del team. Inoltre, creare un ambiente in cui l’autenticità e l’empatia sono valorizzate può aiutare a mitigare gli effetti negativi dei narcisisti nascosti. Comunicazione e consapevolezza sono condizioni necessarie per arginare comportamenti tossici.