Credo che il tema del Career Mentoring sia un argomento attualmente molto sentito nel mondo del lavoro.
Oggi come non mai, vi è l’esigenza di avere qualcuno all’interno dell’azienda o che arrivi dall’esterno (si pensi ai programmi di Mentoring per il vertice aziendale) che abbia maturato un’esperienza sul campo e che possa aiutare le persone a identificare e ad affrontare le specifiche sfide che dovranno superare durante la loro carriera. È un’opportunità di crescita. È inoltre una figura di grande supporto a fronte di situazioni di sviluppo o in momenti di transizione quando si sta valutando un cambiamento.
Il Mentor appare come una vera e propria guida.
Il Mentor ideale è una persona con anni di lavoro in azienda, ma capace di pensare fuori dagli schemi, in modo non convenzionale ed attento all’innovazione. Deve essere spinto da un elevato livello di creatività.
Il Mentor aiuta il mentee, colui che si fa da lui guidare e spiegare nell’azione di apprendimento e di sviluppo, supportandolo nelle diverse fasi, aiutandolo ad identificare le opportunità per migliorare le sue competenze.
Il Mentor fa vedere il tutto in una prospettiva diversa e, con il Mentee, imposta una relazione a lungo termine. La vera difficoltà consiste nel trovare la persona adatta alle esigenze dell’azienda e dell’individuo. Difatti, non è sufficiente avere maturato una profonda conoscenza del business di riferimento.
Uno degli aspetti principali che il Mentor proveniente dall’esterno dovrà affrontare è quello di comprendere e di conoscere la cultura dell’azienda con la quale entra in contatto. Solo così potrà, nel breve periodo, mettere a frutto rapidamente le sue esperienze. Altresì diventa fondamentale avere un Mentor con una profonda conoscenza dei meccanismi, codificati ed impliciti, di come si “muove” un’organizzazione. Una visione generale dell’azienda nel suo complesso può rappresentare un grande valore aggiunto.
È un’opportunità di crescita per la persona e, indirettamente, anche per l’azienda. Nelle mie esperienze aziendali, una delle più grandi difficoltà consisteva nel fare capire che il Mentor non era qualcuno che dicesse come fare, ma bensì una figura che, dall’alto della sua esperienza e conoscenze, aiutasse a trovare la soluzione.
I Mentor, come osserva David Clutterbuck “usano la propria saggezza per aiutare qualcun altro a sviluppare la propria”.
Trovo che l’idea di avere un Career Mentoring sembri essere non solo utile, ma molto bella!