La nostra passione? Scopri il giovane Team Performant

Entrare negli uffici di Performant è un po’ come avventurarsi in un (molto) piccolo alveare. Al posto del ronzio, il rumore dei tasti del pc oppure click di mouse, a rompere questo sottofondo una risata oppure una frase detta a bassa voce per non disturbare. Qualche volta si sente la domanda “mangiamo tutti assieme a pranzo?

Performant è un’azienda nata nel 2002 dalla volontà di Coach e professionisti di mettere a disposizione la propria esperienza nel Business e nel Management, per affiancare le aziende e le loro risorse nell’affrontare le sfide di crescita.

Spesso la Redazione Performant ha intervistato e presentato i propri Coach, mettendo in luce le particolarità di questo mestiere, mostrando la loro esperienza e le sfide dei loro clienti.

Ma i nostri uffici non sono vissuti solamente dai Coach: vi è un gruppo eterogeneo di persone, di cui tanti giovani, che lavorano ogni giorno assieme ai Coach per dare un servizio di qualità ai clienti. Performant, insomma, assomiglia veramente a un piccolo alveare, organizzato e gestito da varie risorse che lavorano una accanto all’altra.

Abbiamo fatto due chiacchiere con loro per scoprire un’altra parte di Performant e per parlare assieme di come la loro generazione, coloro che hanno intorno i 30 anni, affrontano il mondo del lavoro, in un momento della vita in cui si cercano certezze per mettere solide basi per il futuro. 

Si tratta di Alessia, Administrative Accountant, Barbara, Graphic and Communication Designer, Francesca, Copywriter & Content Creator, Denise, International Social Media Manager, Gemma, New Business & Communication Coordinator e Pierquinto, Group Product Manager.

Che Performant sia un’attività dal taglio particolare, Alessia se ne è resa conto fin dal primo colloquio “sono arrivata in Performant un po’ per caso: dopo aver concluso un corso di contabilità, Performant aveva chiesto alla mia scuola di formazione qualche profilo con le competenze compatibili alle loro esigenze. Sono rimasta colpita fin da subito da questo mondo: il mio colloquio si è svolto con le carte del toolkit di flowknow®. Ho dovuto presentare le mie competenze emotive, oltre che le mie hard skills, facilitatata da questa metodologia. Sono rimasta sorpresa di come, per cercare una figura professionale di back office, si fosse fatta tanta attenzione alla mia emotività e creatività: non si trattava solamente di un semplice lavoro da ufficio!

La creatività secondo Performant

Insomma, in Performant, la creatività è uno dei pilastri fondamentali.
Barbara ha sempre cercato di lavorare in un luogo che sia per prima cosa creativo “Prima di lavorare in Performant mi occupavo di brand design: lavoravo su progetti che avevano un inizio e una fine, ma che comunque si inserivano all’interno di un brand con un’immagine già ben strutturata. Quando invece ho iniziato qui – era l’ottobre del 2018 – uno dei miei compiti era di dare una nuova veste grafica alla comunicazione di Performant: una grande sfida!”

Così, anche Gemma, laureata in Storia dell’Arte, è rimasta colpita dalla mission particolare dell’azienda che lega assieme arte e business “Ho lavorato in case d’asta. Per cui il fatto che una delle partner della società fosse un’artista contemporanea mi affascinava molto. Credo molto nella mission di portare l’arte nelle aziende, come strumento in grado di contribuire al benessere nelle organizzazioni”.

La squadra dei talenti Performant è formata da risorse con background e storie diverse, ma ciascuna condivide gli stessi valori: l’importanza di lavorare in un ambiente in cui rispetto, coesione e spirito di squadra siano fondamentali, come ci spiega Pierquinto “Ho avuto la fortuna di lavorare in diverse aziende e con il tempo mi sono accorto che spesso non è sufficiente un buono stipendio per sentirsi appagati in un contesto professionale. La differenza le fanno le relazioni. Se c’è coesione e feeling con il team si sta bene e con un clima positivo è anche più facile che arrivino i risultati. Un clima tossico non premia e se premia a lungo andare distrugge le persone”.

“Il rispetto sia a livello orizzontale che a livello verticale è fondamentale” prosegue Gemma, “In Performant mi trovo bene perché è un contesto molto dinamico”.

Io sono una voce, ho un pensiero e posso esprimermi. Le persone non sono solo dipendenti, ma contribuiscono nel far crescere un’azienda

Lo sguardo verso il futuro

Per il Team Performant, lo sguardo verso il futuro deve essere a 360° e per essere tale ha bisogno di tante prospettive!

“Mi piace conoscere persone nuove, lavorare in team e scoprire realtà e modi diversi di pensare: tutto ciò mi arricchisce molto! In Performant, siamo un gruppo eterogeneo: i colleghi arrivano da paesi diversi, non solo dell’Italia, ma del mondo: lavoro quotidianamente con persone che provengono dalla Finlandia e dalla Svezia. O dagli U.S.A, come nel caso di Denise.” racconta Gemma “Poi, ho anche la fortuna di avere contatti con Coach che hanno un’esperienza pluriennale agli apici del management di grandi aziende, ciascuno con un background differente”.

“Credo che avere l’opportunità di crescere personalmente e professionalmente sia qualche cosa di veramente importante” prosegue Francesca “E ciò è possibile solamente se si ha la fortuna di poter lavorare in un buon team, dove è possibile il confronto e il dialogo”.

Lavorare in team rende le giornate di lavoro più leggere “mi piace il confronto con gli altri e, per quanto apprezzi lo smart working, non credo che riuscirei a lavorare tutti i giorni da casa!” spiega Alessia.

Le competenze comportamentali

Oltre allo spirito di squadra, per lavorare in team è necessario l’ascolto e la riflessione “Ho imparato a essere meno impaziente e istintiva. In questo senso i Coach con cui mi rapporto quotidianamente in ufficio mi hanno dato una mano” ci racconta Alessia.

Un’altra competenza fondamentale che condividono i talenti di Performant sono Problem solving, Conflict Management sono fondamentali “Nel mio ruolo devo essere flessibile ed essere sempre in grado di affrontare le sfide nel migliore dei modi” spiega Gemma.

“In Performant le persone hanno autonomia” approfondisce Pierquinto “quindi, quando ti fai promotore di qualche cosa, automaticamente diventi owner di quella cosa. Lavorare in un’organizzazione flessibile, ti porta a dover risolvere imprevisti, allenando così la competenza del problem solving. Allo stesso tempo devi essere un supporto agli altri e anche capace di chiedere aiuto”.

Ecco, è questa la squadra giovane di Performant! Come il resto della loro generazione, sono alla ricerca di sicurezza e serenità in un momento della vita in cui il cambiamento è veloce, ma sempre e comunque pronti a mettersi in gioco per migliorare e crescere come identità ancora prima che come professionisti!

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