Natale porta con sé tante parole chiave legate alla condivisione, al dialogo e allo stare insieme. Il dono, in questo senso, è l’incarnazione tangibile del clima di festa. Ma come si declina il dono nel mondo del Coaching? Lasciare un’impronta che perdura nel tempo avviene anche attraverso lo share delle proprie competenze da Coach o Mentor. Diverse possono essere le sfumature a riguardo. A tal proposito ci faceva piacere parlare di tre progetti di Coaching e Mentoring molto belli che rientrano a pieno nell’atto di “donare qualcosa”.
I mentor del futuro sono i bambini di oggi
L’innovativo “Cool Coaching and Mentoring for Kids”, ha come obiettivo il coinvolgimento di cinque milioni di bambini e ragazzi in età scolastica per far crescere in loro le competenze di Coaching e Mentoring, in modo che queste diventino un bagaglio culturale per il loro futuro ingresso nel mondo del lavoro (e non solo).
Autore dell’iniziativa? Il professor David Clutterbuck, che crede profondamente nel potenziale dei giovanissimi, allenandolo e facendolo emergere ulteriormente attraverso le skill del Coach/Mentor in un lasso di tempo che coprirà cinque anni (dal 2019 al 2023).
Il focus? Tutto dedicato all’aiuto degli altri: come si aiutano le altre persone? Come possono gli altri, in alternativa, aiutarci?
Ci si spinge anche più in là: non solo per il piacere di aiutare e di essere aiutati, ma anche nel capire le dinamiche del dialogo, della condivisione e dell’apprendimento.
“Puoi essere un Coach o un Mentor per qualcun altro” esclama Clutterbuck al giovane interessato. “Ti sarà d’aiuto per lo sviluppo di quelle skill necessarie per essere un bravo leader. Puoi anche essere un Coachee o un Mentee. Il tuo Coach o il tuo Mentor ti aiuterà a tenere sotto controllo vita e carriera. E, ovviamente, puoi essere le due cose nello stesso momento!”
Il coach come sostegno a un’imprenditrice donna
La Cherie Blair Foundation si rivolge, invece, alle donne dei paesi in via di sviluppo e a persone di business ovunque nel mondo che vogliono dare un contributo personale in forma di mentoring a una donna imprenditrice. Il programma “Mentoring Women in Business Programme”, in particolare, combina mentoring e tecnologia per offrire supporto a imprenditrici locali. L’obiettivo? L’incontro tra donne imprenditrici e Mentor affermati da tutto il mondo, attraverso una piattaforma online che consente loro un percorso di dodici mesi al fine di raggiungere obiettivi di business e di sviluppare le skill necessarie a un imprenditore.
“Dare alle donne l’opportunità di essere indipendenti a livello finanziario e rendere i loro talenti la chiave di uno standard di vita più alto e un’economia più forte” questo è lo spirito di Cherie Blair, fondatrice dell’iniziativa.
Credi di avere le qualità per poter contribuire a un’attività di questo genere? Vuoi diventare anche tu un mentor in questo progetto? Visita il sito della fondazione per saperne di più.
“UnBreakFast” – un luogo per pensare al prossimo passo del proprio percorso di lavoro
In ultimo, “UnBreakFast” che ha come obiettivo la nascita di nuove opportunità lavorative (start-up ecc.) o la ricollocazione per nuove possibilità di business e networking. Si tratta di un’associazione no-profit italiana, creata oltre dieci anni fa e rivolta a professionisti che vogliono ricollocarsi nel mondo del lavoro a seguito di ristrutturazioni e licenziamenti collettivi.
Attraverso incontri organizzati nei bar e nei locali, si dà l’opportunità agli interessati di incontrare dei Coach con esperienza disposti a offrire percorsi di Coaching solidale o a tariffe ridotte.
“Il mercato del lavoro in Italia attribuisce sempre maggior importanza al passaparola come strumento di ricerca di occupazione e di accreditamento, quindi la creazione e il mantenimento di una rete di relazioni è un potente supporto per accrescere le possibilità di trovare una nuova occupazione professionale” racconta l’associazione, la quale “parte poi dal presupposto che nel mercato del lavoro di oggi trovarsi temporaneamente senza fissa occupazione è una situazione assolutamente ordinaria che fa parte, a suo modo, di un percorso di crescita personale e professionale.”
Dicevamo all’inizio dell’articolo che il dono, dunque, è l’incarnazione tangibile dello spirito di condivisione. Tangibile, però, molto spesso, non significa necessariamente materiale.
Come abbiamo visto nei tre progetti qui sopra nel coaching, lo si può fare per esempio diventando Mentor per la Cherie Blair Foundation, Coach per UnBreakfast oppure insegnante di Coaching per trasmettere le competenze di coach e mentor a dei bambini come nel caso del progetto di David Clutterbuck.
E sono solo tre delle possibili iniziative con l’obiettivo di far crescere la cultura del Coaching in un clima di condivisione e unione…Tu cosa farai? Lasciati ispirare!