Closed for inspiration: letture, serie tv e documentari per una vacanza rigenerante, anche a livello mentale

Staccare, rilassarsi, rigenerarsi. È quello di cui più di tutto abbiamo bisogno dopo un anno di lavoro. Ma è proprio questo staccare che a volte può diventare il punto di partenza per una riflessione profonda sull’organizzazione in cui ci muoviamo, sul team e sui modi per riuscire a far emergere il talento delle persone con cui collaboriamo. Le vacanze, quindi, possono essere un buon momento per fermarsi, cosa per cui di solito non si ha tempo, e fare il punto della situazione: non serve sedersi con le mani sulla testa per ore, anzi, in alcuni casi ritagliarsi qualche minuto per svolgere un’attività piacevole come leggere o guardare una serie tv divertente può essere molto più ispirazionale.

Abbiamo chiesto ai nostri Coach che cosa recentemente li avesse ispirati: ecco libri, serie tv, documentari ed esperienze interattive che hanno scelto per voi, divisi su tre livelli di riflessione.

Per ripartire da se stessi
 
Headspace interactive. Rilassare la mente. 
Esercizio interattivo 
15 minuti 
su Netflix
 
Le vacanze estive sono il periodo dell’anno che non vediamo l’ora che arrivi, ma spesso evitare di mettere in valigia i pensieri e le preoccupazioni che ci hanno accompagnato (e magari tolto il sonno) per tutto l’anno non è semplice. 
Headspace interactive è un esercizio interattivo facile e che in poco tempo riesce a riportare la mente alla calma e alla serenità, aiutando anche a dormire meglio: attraverso la definizione di un obiettivo permette di avere sessioni personalizzate e guidate per riuscire ad allontanare i pensieri più negativi, trovare una centratura su se stessi e imparare un approccio alla mindfulness che può essere attivato in qualunque situazione quotidiana.
Uno strumento utile per imparare ad ascoltare le proprie emozioni, osservarle senza giudizio e dedicarsi a se stessi. Un ottimo modo per dare il via a una vacanza davvero rigenerante.
 
Documentario 
76 minuti 
su Netflix
 
Non esiste coraggio senza paura: questo è il messaggio che Brené Brown, docente di Scienze Sociali all’Università di Huston che ha dedicato gli ultimi dodici anni allo studio del coraggio, del merito e della vulnerabilità, vuole lanciare con questo documentario. 
Il suo discorso è un invito a scoprire, accogliere e indirizzare le proprie vulnerabilità, che non sono da intendere come punti di debolezza, ma, al contrario, come delle leve su cui agire per far fiorire le peculiarità di ciascuna persona.
Dopo aver visto lo show è difficile resistere dal soffermarsi sulla propria situazione e chiedersi: che cosa mi fa paura? quali sono i rischi che vedo, nel momento in cui scelgo di agire? come posso supportare il mio team nella crescita e nello sviluppo delle sue potenzialità, diventando per le persone con cui lavoro uno stimolo a sconfiggere le proprie paure?
Non è indispensabile trovare le risposte, ma già il mettersi nella condizione di porsi queste domande può essere utile per guardare la propria vita a settembre da una prospettiva diversa, con una maggiore forza e più consapevolezza a disposizione.
 
Per riflettere sul contesto
 
di Amy Edmondson
Casa editrice FrancoAngeli
 
Lavorare in un ambiente in cui ci si sente liberi di esprimere se stessi, le proprie idee e le proprie emozioni è un sogno che, in molti casi, ancora non si è realizzato. Eppure è indiscutibile quanto una cultura organizzativa improntata sulla libertà e sulla fiducia reciproca abbia effetti positivi sull’innovazione, la condivisione e la crescita delle competenze, al contrario di un contesto dominato dall’allineamento e dall’omogeneità imposta.
Questo libro, frutto di una ricerca ventennale dell’autrice, è utile per portare nelle organizzazioni il lato umano dell’innovazione, spiegando quali passi compiere per creare un ambiente lavorativo che sia sicuro dal punto di vista psicologico e che si basi sull’engagement delle persone.
Solo in situazioni di questo tipo il talento, sia individuale che collettivo, può riuscire davvero a fiorire, portando così le organizzazioni al successo.
 
Animated movie 
102 minuti 
su Netflix
 
L’aspetto più bello dei film animati è che molto spesso riescono a divertire, stimolando però riflessioni su temi attuali complessi: in questo caso parliamo di Diversity & Inclusion.
Le diversità a cui si fa riferimento nella storia sono tante: c’è la diversità sociale dell’aspirante cavaliere che viene da un ceto economico basso, che deve sfidare i pregiudizi di una società che lo additerà con facilità come cattivo, proprio in quanto outsider; c’è l’omosessualità del protagonista, resa ancora più spinosa dal contesto maschile e machista in cui lui e il fidanzato si muovono; e c’è l’essere shapeshifter (mutaforma) di Nimona, un modo divertente e colorato per mostrare il suo aspetto queer. Il suo messaggio viene esplicitato da una battuta densa di significato: quando Ballister le chiede “Non potresti essere semplicemente una… ragazza? Sarebbe più facile” lei risponde, nei panni di un gorilla: “Facile per chi?”.  
 
Ecco, questa risposta è quella che resta nella memoria di chi guarda il film e che può diventare un mantra per abbattere i giudizi e i pregiudizi su se stessi e gli altri: quanto vivremmo in un mondo (lavorativo e non) diverso e più equo se ogni volta che pensiamo che agire secondo le regole imposte sarebbe più facile, ci chiedessimo “facile per chi”?
 
Per capire i propri obiettivi (e come raggiungerli)
 

The wisdom of teams. Creating high performance organizations 

di Jon R. Katzenbach e Douglas K. SmithHarvard Business School Pr.

La forza del team è molto maggiore rispetto alla somma delle forze dei singoli, questo è vero, ma per rendere concreta questa frase bisogna lavorare sulle dinamiche che compongono il team di lavoro, sull’obiettivo comune e sull’impegno per raggiungere gli obiettivi stessi. 

In questo libro, tradotto in oltre quindici lingue, l’autore, attraverso esempi concreti di case studies, sia di successo che fallimentari, spiega, partendo da una visione di insieme per arrivare poi nel dettaglio, i meccanismi che rendono un team davvero efficace. È in questa capacità di guardare sia al macro che al micro che risiede la saggezza dei team: in questo modo si riesce ad avere una consapevolezza superiore rispetto a quale sia lo specifico potenziale unico e quali le modalità di farlo fiorire. Essere a conoscenza di queste due dimensioni è ciò che permette lo sviluppo degli individui, il raggiungimento degli obiettivi e un livello più alto di performance.

Una guida essenziale per iniziare la seconda parte dell’anno con un approccio più produttivo.

The playbook. A coach’s rules for life 

1 stagione, 5 episodi 

su Netflix

Le metafore che mettono in relazione sport e vita sono innumerevoli, ma se sono tutte vere (e nella maggioranza dei casi lo sono), allora quanto hanno da insegnare gli allenatori, anche a chi quello specifico sport non lo pratica?

The playbook è una serie documentaria in cinque episodi, ognuno dei quali racconta il punto di vista di un allenatore che ha fatto la storia: Doc Rivers (basket maschile), Jill Ellis (calcio femminile), Jose Mourinho (calcio maschile), Patrick Mouratoglu (tennis) e Dawn Staley (basket femminile). Ogni puntata ci porta dentro il playbook, il libro delle regole di ciascun allenatore o allenatrice, mettendo in evidenza i cinque consigli o regole su cui hanno basato il loro metodo di allenamento e che ha portato alcuni dei loro giocatori o giocatrici sull’Olimpo del mondo.

Che questi consigli siano utili applicabili anche fuori dal campo?